Ammappala #4

SENTIERI PER TUTTƏ

Il 20 luglio tracciaminima ha compiuto 4 anni! E, prima di ogni altra cosa, GRAZIE. A tutte le persone che ci hanno seguito, sostenuto o semplicemente incontrato in questi anni. A chi si è fidato delle nostre proposte e ha puntato la sveglia per venire a camminare insieme a noi, a chi si è fermato a parlare, a chi ci ha stimato e ci ha lanciato delle sfide. Grazie, davvero. Il senso di tracciaminima è proprio quello di incontrarvi e, se vi va, costruire insieme qualcosa di bello.

Dunque, come abbiamo festeggiato?

Alzando l’asticella e lanciandoci in una piccola grande impresa: una due giorni intensa di contenuti ed emozioni. Una faticaccia a dire il vero, che ci ha lasciati esausti, lo ammettiamo, ma soprattutto immensamente felici. 

La mattina di sabato 20 luglio eravamo a palazzo Verbania, a Luino, pronti per dare il via alla nostra tavola rotonda sull’accessibilità in cammino intitolata Sentieri per tutt* patrocinata dal Comune di Luino.

Abbiamo invitato tre delle realtà più importanti in Italia nel campo dell’escursionismo accessibile e le abbiamo messe una accanto all’altra, di fronte a una platea di operatori, amministratori, associazioni ed entusiasti, per farci raccontare le loro esperienze e ragionare insieme su cosa significhi – e come si possa fare – turismo accessibile. 

Non era mai successo prima, ci hanno detto, che tre istituzioni del settore come Free Wheels, NoisyVision e Appennini for All si ritrovassero in un’occasione così ufficiale a chiacchierare tra loro di quel che fanno.

…ma cos’è che fanno?

 

 

Pietro Scidurlo, cofondatore di Free Wheels Odv, ci ha raccontato di come con la sua attività promuova azioni in favore di persone con esigenze di accessibilità, diventando un punto di riferimento in Italia per il turismo accessibile. Un approccio volto alla ricerca della massima autonomia e indipendenza possibile, che si ottiene a partire dalla cura di una comunicazione e informazione corretta riguardo le possibilità offerte da un territorio. Pietro ci ha invitati fin da subito ad allargare lo sguardo, mostrandoci come le esigenze specifiche siano estremamente diffuse e spesso “invisibili”, ed interessano una porzione di popolazione ben più ampia di quel che si potrebbe credere. E, allo stesso tempo, sono estremamente variegate. Da questo deriva la necessità di fornire informazioni precise a disposizione del turista che voglia esplorare un dato territorio.

L’esempio chiarificatore fatto da Pietro è quello della persona celiaca che, per sapere dove andare a mangiare, non chiama ogni singolo ristorante dell’area, a tappeto, chiedendo se la loro cucina risponde alle sue necessità, ma contatta preferibilmente quelle strutture che fin da subito dichiarano – sui loro siti e i loro canali – dei menù adatti.

L’informazione chiara è vantaggiosa per l’utente, perché facilita la ricerca e la scelta, e allo stesso tempo è vantaggiosa per la struttura, che diventa preferibile rispetto alle concorrenti.

L’invito di Pietro dunque è quello di non parlare di persone con difficoltà, ma di persone messe in difficoltà dall’ambiente e da come è progettato e comunicato.

Mirko Cipollone è il fondatore di Appennini for All, un tour operator focalizzato sul turismo ambientale accessibile. Il suo obiettivo è proporre escursioni che siano ANCHE accessibili a persone con bisogni specifici. Sottolinea “anche”, poiché punto di forza del suo lavoro è proprio quello di unire diverse persone, con le loro diverse necessità, e proporre un’esperienza in natura da vivere insieme. Questo perché, come ci racconta proprio Mirko, spesso la società ci cresce dividendoci in gruppi di affini, è questo è ancor più vero quando l’affinità è dettata da un bisogno specifico o una disabilità. Così ci ritroviamo a vivere all’interno di bolle escludenti, e perdiamo l’occasione per un passo fondamentale: il contatto con ciò che è differente. Se i bambini e i giovani di oggi potessero crescere a stretto contatto con chi è diverso da loro, saprebbero più facilmente liberarsi dagli atteggiamenti discriminatori e sarebbero più portati a riconoscere il valore dell’incontro con l’altro. 

Dario Sorgato è il fondatore di NoisyVision, un’associazione che sostiene l’empowerment delle persone con disabilità visive e uditive, anche e soprattutto grazie ad attività in natura rese accessibili. Dario sa bene di cosa sta parlando: lui per primo è un grandissimo appassionato di escursionismo e altresì è ipovedente e ipoacusico. Colpisce fin da subito per la sua energia e il suo sorriso, complice anche il colore che indossa: maglietta e cappello sono gialli… e non un giallino tenue, no. Proprio giallo. Non è un vezzo, ma una scelta ragionata: il giallo, soprattutto se accompagnato da scritte o simboli neri, costituisce l’abbinamento maggiormente visibile alle persone ipovedenti, è il colore della campagna #YellowtheWorld, dedicata proprio alle persone con disabilità sensoriali. E poi è il colore del Sole, porta gioia, luce, felicità: per cambiare il paradigma culturale con cui spesso si guarda alla disabilità, una positività che trasformi da limite a valore. D’altra parte, la diversità è valore per la comunità intera e, come scrive spesso Dario: “noi non percepiamo con occhi, orecchie e naso: noi percepiamo con mente e cuore”. Dunque, un richiamo alla normalizzazione, all’inclusione non assistenzialistica, ma gioiosa. Un richiamo alla paritarietà.

Mirko sottolinea poi un dato importante: circa l’80% delle persone con disabilità è completamente inattivo. E questo ha ovviamente dei riflessi negativi sulla salute, fisica ma anche psicologica, delle persone. Per cui, occorre cercare in ogni modo di abbassare questa percentuale accompagnando la persona alla conquista della sua massima autonomia nello svolgere attività all’aria aperta. In molti casi però il margine di autonomia è molto limitato, non solo per le condizioni fisiche, ma anche, e non poco, per la paura, la difficoltà psicologica, l’insicurezza, l’abitudine a “non poter” che spesso ci condizionano. 

Appennini for All crede che valga la pena cercare di ovviare a questi ostacoli fornendo tutto l’ausilio possibile. Cosa significa questo? Significa che Mirko e i suoi compagni di escursioni, spesso, si trovano a spingere delle Joelette – delle carrozzine da escursionismo, per intenderci – su per sentieri anche piuttosto accidentati, accompagnando così la persona che siede nella Joelette attraverso luoghi che altrimenti non avrebbe mai potuto vivere. A conti fatti insomma, ci sembra che in questo caso il fulcro del ragionamento non sia l’autonomia, ma la possibilità, per “trasformare il turismo verde e rendere inclusivo ciò che sembra esclusivo”.

L’invito generale di questa tavola rotonda, fatto dai nostri ospiti a noi di tracciaminima, ma soprattutto alle istituzioni presenti, è stato quello di pensare all’accessibilità non come un’accortezza sporadica, dettata dal singolo evento, ma come un tema da integrare quotidianamente nel pensiero delle amministrazioni. Ci si perdoni il piccolo momento autocelebrativo, ma confessiamo che ci siamo sentiti orgogliosi quando Mirko, rivolgendosi alla platea e ai sindaci presenti, ha detto: teneteveli stretti, questi ragazzi, perché sono giovani, svegli e pieni di energia. Non è scontato avere una risorsa del genere sul proprio territorio. Be’, grazie Mirko.

 

Ovviamente, una mattinata così intensa non poteva che concludersi con un bel rinfresco, a base di prodotti del territorio e curato dalla cooperativa sociale Costa Sorriso, che opera nella zona di Luino e alto varesotto creando occasioni di integrazione, formazione e impiego per persone con disabilità, gestendo, tra le altre cose, il ristorante Grotto del Sorriso, a Cassano Valcuvia.

 

Ma questa era solo la mattina di Sabato! Ve l’abbiamo detto che il weekend è stato intenso!

Nel pomeriggio, un nutrito gruppo dei partecipanti alla tavola rotonda si è concesso una piccola pausa ristoratrice ai Mulini di Piero, per poi salire a Monteviasco, un piccolo borgo, perla delle prealpi varesine, raggiungibile solo tramite sentiero. Qui, la comunità residente e tenace e la grande cerchia di amici del borgo, stava festeggiando con canti, balli e vino sul piccolo sagrato della chiesa, dove si affaccia la Foresteria al Campanile. La storia di Monteviasco prima o poi ve la racconteremo per bene, promesso. Per ora sappiate solo che è un luogo davvero speciale.

 

Dunque, sabato si è parlato e si è fatta festa…domenica era finalmente tempo di camminare!

L’uscita numero 4 del progetto Ammappala l’abbiamo passata in compagnia di Mirko (Appennini for All), e di Dario (NoisyVision). Abbiamo approfittato della loro presenza nelle nostre zone per organizzare un’escursione in Joelette lungo il Giro del Sole, ad Agra.

Abbiamo accolto tra noi la piccola Adele e i suoi genitori, alla prima esperienza con la Joelette, con tutti i timori e le speranze che una prima volta comporta. Ma i timori sono passati in fretta: la gioia di Adele ha contagiato subito tutto il gruppo e, mentre i partecipanti facevano a turno per aiutare a spingere e si davano man forte nei tratti più ripidi, ci siamo goduti il bosco, abbiamo ascoltato la storia della Madonna della Lupera grazie al racconto di Samuele (associazione Utopia) e abbiamo cercato di indovinare i nomi delle cime e dei paesi che comparivano davanti a noi a ogni punto panoramico.

Ma prima di tutto, ci siamo fermati ad ascoltare le parole di Roberto, uno gnomonista – no, non è una creatura magica… anche se noi qualche sospetto lo abbiamo avuto, bensì un esperto e costruttore di orologi solari: le meridiane –. Una miscela di entusiasmo e competenza, che ci ha fatto viaggiare dalla rotonda del paese di Agra fino alle ellissi posate sul piano orbitale e indietro, alle 400 meridiane presenti nella provincia di Varese (di cui 100 costruite proprio da lui!). 

E vogliamo salutarvi con un piccolo aneddoto. Dario, il nostro ospite in giallo, era particolarmente affascinato dal funzionamento delle meridiane, e ha iniziato a interrogare il saggio gnomonista, il quale non ha realizzato subito che il suo interlocutore era ipovedente. Quando si è reso conto, si è illuminato: ha confessato, con lo stupore dei presenti, che da anni ha in mente il progetto di una meridiana accessibile alle persone cieche, con un sistema semplice e geniale. Ha avuto inizio così un confronto meraviglioso tra i due, che ha rischiato di far saltare l’escursione e tenerci alla rotonda di Agra per tutto il giorno. Insomma, anche questa volta, l’accessibilità e l’inclusione, su cui ci interroghiamo a volte con un po’ di apprensione, ci hanno stupiti e dato una lezione, fuori dai grandi discorsi e dentro al quotidiano.